mercoledì 3 giugno 2015

GRIGNA, DA CAINALLO A RIFUGIO BOGANI


SENTIERO: E
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 2:00 
TEMPO MEDIO DI DISCESA: 1:20
ALTITUDINE MASSIMA  1806 M 
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: RIFUGIO BOGANI (EX CAPANNA MONZA) 
PERIODO CONSIGLIATO: GIUGNO - SETTEMBRE 


Non tutte le montagne sono uguali.
Benché l'amore per la quota, per il camminare diverse migliaia di metri sopra il resto della massa umana, lasciando i problemi della vita e le sue piccolezze ben al di sotto dei 1500 metri, spinga gli appassionati delle montagne a cercare sempre nuove sfide e nuovi panorami, c'è sempre una montagna per la quale si prova un amore particolare.
Per alcuni è la prima, piccola, vetta che si è potuto raggiungere da ragazzi da soli, senza l'aiuto di qualcuno. Quel punto che quando sei arrivato in cima ti sei detto: "Magari non sono in cima al mondo... però sono in cima al mio mondo".
Per altri, come per le relazioni d'amore, è stato un incontro più maturo, qualcosa che hai pensato a lungo, che hai potuto pianificare e studiare ma che alla fine ti ha lasciato quello strano gusto che non ti era mai capitato, e da allora ogni volta che ci torni è quel gusto che vuoi assaporare.

Questa vetta, per me che scrivo, è la Grigna.
La Grigna settentrionale (il Grignone come viene chiamato dagli appassionati).

C'è una leggenda che vuole la Grigna come una guerriera antica che rifiutò l'amore di un cavaliere che voleva correre verso di lei e che lo fece uccidere dalla sua sentinella con un colpo di freccia in testa.
Il cavaliere innamorato morì all'istate ma dio punì la guerriera trasformando lei e la sentinella in due montagne aspre, rocciose e ferrose (la Grigna e la Grignetta).
Per chiunque ami le montagne lombarde la Grigna è, e resta, la regina delle prealpi.

rifugio Brioschi, vetta della Grigna 

Gli itinerari che si dipanano dalla Grigna sono moltissimi, come moltissime sono le storie che la vedono protagonista.
Come al solito, essendo questo un sito per neofiti e dilettanti i primi itinerari che proponiamo non vi porteranno in vetta (per quella c'è tempo e prossimamente posteremo l'itinerario più facile per salirvi ma per ora non chiedete troppo a voi stessi).

La passeggiata che vi proponiamo oggi vi porterà fino al rifugio Bogani (ex Capanna Monza) a quota 1806mt.
Per gli appassionati di storia contemporanea la Bogani è stata una delle basi della 89esima Brigata Garibaldi durate la seconda guerra mondiale, data alle fiamme dai fascisti nel 1944 e poi ricostruita.

Ok, cari bradipi da città, si comincia.
Settate il vostro apparecchio di localizzazione satellitare per Alpe Cainallo.
Giunti che sarete qui dovrete fermarvi presso il rifugio Cainallo per fare una cosa che ritengo davvero contronatura e che, fino a pochi anni fa, non si faceva: comprare un ticket da 2 euro per il posteggio.
subito fuori dal rifugio c'è una colonnina automatica che erogherà il biglietto facendovi ancora sentire in corso Benos Aires a Milano.

Espletato il rito del ticket montante nuovamente in macchina e prendete la strada che si inerpica in salita, è abbastanza stretta, se non siete abituati alla guida in montagna e usate la vostra utilitaria come un autotreno vi preghiamo di fare attenzione a quelli che scendono, soprattutto se sono in moto.
In breve (5 minuti se sapete guidare) arriverete ad un parcheggio sterrato.
Avvertenza: fate attenzione alla macchina soprattutto se è bassa, il parcheggio è stracolmo di pietre e rischiate di spaccare qualcosa sotto il veicolo.
Mettete il ticket in vista... lo avete fatto? Avete chiuso i finiestrini? Ok allora cominciamo a parlare del sentiero.

Cominciate a camminare nella direzione opposta rispetto dove siete arrivati e verso un pianoro erboso, praticamente subito vedrete delle frecce sulla vostra destra che indicano i percorsi e vi segnalano un sentiero che si inerpica nel bosco unitamente all'indicazione di cortesia che indicano se i rifugi sono chiusi o aperti (nel periodo estivo, fino a settembre tutti i rifugi sono aperti sette giorni su sette, non vale per l'inverno e la primavera quindi fateci caso) .

Il sentiero è molto ben tracciato e perdersi è impossibile, sale deciso per i primi metri (dieci minuti in tutto) fino  a prendere una certa quota, poi si rilassa e offre qualche passaggio in piano.
ci sono alcuni piccoli passaggi su canaloni strapiombanti ma il sentiero resta largo e sono attrezzati con catene di sicurezza (... non che ce ne sia bisogno visto che il sentiero ha le dimensioni di un'autostrada ma mi ha telefonato ieri tua madre per raccomandarmi di dirti che devi fare
attenzione e che lei ti aspetta a casa in trepidante attesa).

Dopo circa una mezz'oretta a passo normale (45 minuti se hai mangiato troppo la sera a cena o se hai una palla da carcerato attaccata alla caviglia) arriverai ad un bivio nel bosco, segui la strada per rifugio Bogani (sentiero n°25) che procede in piano per qualche minuto e poi perde di quota decisamente passando a ridosso di alcuni costoloni rocciosi e oltrepassando altri canaloni.

Dopo circa un chilometro in discesa il sentiero ricomincia a salire in modo deciso, oltrepassando un ponte di legno sull'ennesimo canalone. In breve raggiungerai un cancello di legno che nella stagione estiva è normalmente chiuso.
Sul cancello c'è scritto di richiuderlo al passaggio per evitare di fare scappare gli animali che da questo punto in poi sono liberi al pascolo.

Lo so che ormai sei sudato come un muflone dopo la monta ma ottemperare alla richiesta del pastore non ti costa nulla...

Dopo circa mezz'ora di cammino il paesaggio cambia aspetto e il sentiero diventa un pò più faticoso. Puoi notare oltre un boschetto di pini e abeti le sagome di
alcune baite alte e una serie di prati magri con alcuni abbeveratoi e pozze d'acqua artificiali per gli animali.
Qui la strada si fa decisamente più ripida e, nei pressi delle baite puoi vedere nuovamente le segnaletiche che indicano i rifugi Bogani e Brioschi.
A meno che la tua cataratta non sia peggiorata nella salita ti accorgerai subito che le tracce del sentiero sono ormai piuttosto confuse per colpa
della conformazione del terreno e puoi percorrere diverse alternative per arrivare a destinazione, cerca solo di seguire i segnavia che ti porteranno su di un sentiero fatto di roccette e in pochi metri al Rifugio, dove potrai riposare le stanche membra e attendere una porzione generosa di polenta condita con quel che ti pare.

Dal rifugio potrai subito notare che le indicazioni proseguono indicando un sentiero in salita attraverso un passaggio tra le rocce.
La cima della Grigna e il suo rifugio distano ancora un paio d'ore (una e mezzo con un buon passo) ma il consiglio è quello di non salire alla leggera quel sentiero.
Può darsi che arrivati in rifugio Bogani troviate qualche montanaro che vi dirà che da la sopra si sale senza problemi ma non dategli retta. Mi spezzareste il cuore... e voi potreste spezzarvi una gamba.
In effetti la salita verso il rifugio Brioschi dal ghiaione (sentiero 25) è una delle più facili e la prima che, di norma, faccio fare a chi sale con me ma, per affrontarla da soli e senza mai essere saliti prima in vetta, ci vogliono alcune precauzioni basilari e conoscenze su come si sale (e si scende) da un percorso del genere.
Soprattutto, fino a giugno inoltrato, molti passaggi sono ancora coperti di neve, percorribile con un pò di attenzione senza grandi sforzi, ma dove scivolare è molto facile e scivolare in Grigna vuol dire fare un volo di qualche decina di metri o più.
Solo per darti un'idea dei rischi che corri inseriamo una serie di foto del sentiero scattate tra maggio e giugno di quest'anno.
 


Gazie a Francesca per le magnifiche foto