lunedì 17 agosto 2015

DOVE M'APPOGGIO... ovvero il bastone in montagna

Questo è un post che spazia dalla storia alla geografia fino a precipitare sulla fisiologia e sulla coordinazione... per un pò ho pensato che inserire un post sui bastoni (o bastoncini) da montagna su questo sito fosse una cagata di proporzioni fantozziane ma alcuni recenti avvenimenti di cui non starò a parlare in questa sede mi hanno convito del contrario.

Da che mondo è mondo l'essere umano cerca un appoggio... che sia metafisico o concreto e nemmeno tu fai differenza.
Lo so che quando hai cominciato ad andare  in montagna, trascinato dalla voglia di fare vedere alla tua nuova conquista che non temi nulla e che il tuo giro vita imponente non ti preclude nessuna delle grandi avventure di cui ti sei spudoratamente vantato, non pensavi che prima o poi avresti dovuto affidare i tuoi passi a un bastone da passeggio.
Purtroppo per te, la vita è così.
La montagna è uno sport come molti altri, anche se per molti versi è unica nel suo genere (lo so che si potrebbe dire la stessa cosa della corrida ma se lo pensi davvero ti auguro di fare al più presto la conoscenza di un toro).
Il trekking sollecita per la maggior parte i muscoli delle gambe e del bacino e poco quelli delle braccia.
Trovare il modo di fare contribuire le braccia al tuo cammino rende la camminata più leggera e diminuisce la possibilità che il sollecitare in modo esagerato le ginocchia possa provocare infiammazioni molto dolorose.

Ovviamente la tecnica ha creato una notevole varietà di bastoni adatti alle esigenze del camminatore.
In parole povere, ti prego di non dare sfogo alla tua voglia di folklore e di non tramutarti in questo:

Anche perché in Italia sembreresti una brutta copia del brigante Musolino e rischieresti di essere rincorso dalla gendarmeria.

Il tuo spacciatore di oggettistica sportiva ti consiglierà oggetti molto comodi e leggeri (vabbé non ci puoi attaccare la caciotta come facevano i pellegrini nei bei tempi andati però te ne puoi fare una ragione)
Non sono cari e hanno il pregio della leggerezza.
Il consiglio è di scegliere un prodotto che si riduce il più possibile, in commercio si trovano bastoni modulari a un punto di chiusura o a due; non farti alcuna domanda,: scegli quelli con due punti di chiusura.
Il motivo è semplice: in alcuni casi i bastoni non ti servono, passaggi su canalini verticali, caminetti, piccoli tratti attrezzati o su cenge esposte e la cosa migliore è riporli nell'apposita tasca dello zaino (quella a sinistra o a destra con delle cinghie di chiusura che non sono lì per bellezza), se i bastoni sono troppo lunghi oltre a picchiarteli ripetutamente in testa si impiglieranno sui eventuali rami o rocce sporgenti rischiando di farti perdere l'equilibrio.
Il costo dei bastoni modulari è più elevato ma visto che ne va della tua sicurezza pensaci.

Fatte le dovute premesse economiche e di stile passiamo all'aspetto pratico, come si usano i bastoni da trekking.

In teoria l'utilizzo di un bastone d'appoggio dovrebbe essere naturale, madre natura ti ha dotato di un normale senso dell'equilibrio e di una coordinazione che ti dovrebbe permettere di risponderti da solo alla questione, anche perché come saprai discendi dalla scimmia che essendo un quadrumane si sposta coordinando mani e piedi.
Se poi sei uno che crede nel creazionismo e la pensi diversamente da così fatti tuoi, accomodati pensando che sei stato creato per maneggiare bastoni e clave da dare in testa ai tirannosauri alla bisogna.

IMPUGNATURA
In cima all'impugnatura del bastone troverai delle fettucce regolabili entro cui devi infilare la mano in modo che l'impugnatura sia più stabile e il bastone non scivoli se per errore cadendo in un canalone magari molti metri più in basso.
Una delle prime cose che noterai quando cammini con l'ausilio dei bastoni è che, a volte, questi si incastrano nelle asperità del terreno, nulla di grave, sono fatti apposta, ma la fettuccia serve a evitare che in un caso del genere tu possa perderli e farli cadere come dicevamo prima.

REGOLAZIONE
Di norma i bastoni sono regolati e hanno delle misure standard poste sopra di essi.
Regolare i bastoni è fondamentale perché siano efficaci. 
Di fatto la misura corretta è quella che porta il nostro avambraccio ad un angolo di 90° con il corpo su terreno pianeggiante, ovviamente in forte pendenza dovremmo regolare il bastone di conseguenza accorciandolo o allungandolo secondo l'angolo del terreno.  

PROGRESSIONE
Fino a qualche tempo fa pensavo che fosse del tutto inutile parlare di come usare i bastoni ma devo dire che dopo alcune attente osservazioni mi sono reso conto che non è vero.
In effetti, guardando alcuni camminatori, amici o semplici sconosciuti incrociati sui sentiero mi sono reso conto che troppo spesso si portano semplicemente in giro i bastoncini senza averne un minimo giovamento nella camminata, anzi, con notevole intralcio per se stessi e, a volte, per il malcapitato che rischia di trovarsi l'altrui bacchetta metallica in faccia o spalmata su parti meno nobili.

Alcune piccole accortezze sulla progressione e l'utilizzo:

1) Se si chiama bastone e non racchetta da sci un motivo ci sarà, se non lo si usa non lo si posiziona all'indietro come se si fosse impegnati nella discesa libera del Sestrierre,
2) la progressione giusta è la seguente: PIEDE DESTRO - BASTONE SINISTRO; PIEDE SINISTRO BASTONE DESTRO.... ripetere per tutte le volte necessarie per arrivare alla meta
3) BASTONCINI APPAIATI  e buon colpo di reni, ottimo modo per superare dei dislivelli su roccette e altre asperità
4) a volte il bastoncino si impiglia tra rocce crepe del terreno o altro, il modo migliore per disincagliarlo NON è quello di tirare forte in direzione opposta, sei in montagna e non hai fretta, cerca di tornare sui tuoi passi e disincaglialo con dolcezza.

Detto questo, buona salita e buon divertimento.