mercoledì 2 agosto 2017

DA RIALE AL RIFUGIO SOMMA LOMBARDO






SENTIERO: E
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 2:30
TEMPO MEDIO DI DISCESA: 1:50
ALTITUDINE MASSIMA  2560 m
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: rifugio SOMMA LOMBARDO
PERIODO CONSIGLIATO: FINE GIUGNO - SETTEMBRE

Con questo post inauguriamo la sezione “Non tutti i sentieri sono per tutti”, in questa sezione troverete percorsi e sentieri meno adatti a principianti e nofiti della montagna, complessi per vari motivi, sia perché richiedono una preparazione atletica più decisa sia perché hanno lunghi tratti attrezzati. Molti sentieri sono proposti qui sono classificati EE o comunque prima di decidere di andarci sarà necessaria una valutazione della propria condizione fisica.
Per il primo percorso dovrete uscire anche dalla Lombardia e recarvi niente meno che in Piemonte. In val Formazza verso il ridente abitato di Riale.
Vi portiamo al rifugio Somma Lombardo, a quota 2560, davanti al bellissimo lago del Sabbione.
Giunti a Riale dovrete superare il piccolo abitato, superare una caratteristica chiesetta gialla e trovare parcheggio nel grosso prato con davanti a voi il muraglione della diga di Morasco che crea l’omonimo invaso artificiale (nota economica, il parcheggio costa 3 euro al giorno ma se vi fermate a mangiare in uno dei rifugi della valle e mostrate la ricevuta al ritorno vi sconteranno il ticket e potrete lasciare il posto senza pagare alcunché, quindi se non vi portate il pranzo al sacco conservate la ricevuta).
Lasciata la macchina al parcheggio e prendete la strada chiusa al traffico, pur essendo asfaltata è possibile tagliare i pochi tornanti passando per un sentiero tracciato nel prato che riduce di molto la strada ma che, di contro, è molto ripido e vi darà subito un deciso strappo ai polpacci. Arrivati alla diga e oltrepassatala vi accorgerete immediatamente di un lunga strada carozzabile che, praticamente
in piano, vi conduce verso la stazione di una funivia.
Quando sarete arrivati nei pressi della funivia noterete un sentiero che
si abbassa verso il torrente Gries, prendetelo e scendete all’altezza del torrente che passerete in un piccolo e agile guado.
punto di guado del torrente Gries
A questo punto si aprono due possibilità il sentiero nuovo, che sale protetto dalla montagna e vi porta con tranquillità relativa in quota oppure il sentiero vecchio che e, invece, esposto e in alcuni casi strapiombante e sale in quota molto decisamente senza smettere mai di perdere pendenza, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di usare il sentiero nuovo per la discesa e il vecchio per la salita, cosa che vi permetterà di diversificare il tracciato nel ritorno, almeno nel suo pezzo finale. Quello che sconsigliamo è di fare il sentiero vecchio a ritorno soprattutto se il tempo non è dei migliori.
Se optate per il sentiero vecchio giunti alla palina segnaletica tenete la sinistra e puntate verso la traccia che vedete alzarsi verticalmente davanti a voi, diversamente seguite la freccia sulla destra.
Il sentiero salirà decisamente per circa 2 chilometri e mezzo senza lasciare mai la costa del torrente che vedrete scorrere sotto di voi.
Giunti ad un ennesimo scollinamento potrete osservare una piccola baita di pastori, tenetela sulla destra e seguite le indicazioni per Rifugio Mores e rifugio OMG 3A dirigendovi verso il ghiaione.

Qui dovrete orientarvi nella salita con i segnavia invernali ma si tratta
di pochi metri, poi ritroverete il sentiero e ricomincerete a salire in modo deciso sul sentiero che vi conduce verso una nuova diga che produce, questa volta, il Lago dei Sabbioni. Arrivati al lago vedrete una freccia che indica il rifugio Somma Lombardo che è poco sopra di voi, meno di dieci minuti a piedi.
Per il ritorno, se decidete di seguire il nostro consiglio e prendere il sentiero nuovo, una volta scesi dal ghiaione noterete una palina con dei cartelli, uno dei quali vi indica Riale, vedrete che il sentiero torna brevemente a salire per scollinare su una piccola collina sul versante del rifugio Busto Arsizio. Seguite il sentiero che tornerà a scendere, ripido ma decisamente più sicuro e segnato verso il fondovalle.


lunedì 31 luglio 2017

MONTE LEGNONE Da Pagnona al Rifugio Griera lungo la strada militare

SENTIERO: T
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 2:00
TEMPO MEDIO DI DISCESA:  1:20
ALTITUDINE MASSIMA 1695
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: GRIERA
PERIODO CONSIGLIATO: TUTTO L'ANNO SE NON C'E' NEVE, IN AUTUNNO INVERNO TELEFONATE PRIMA PER SAPERE SE IL RIFUGIO è APERTO

L'itinerario che vi proponiamo oggi fa parte della sottocategoria dei "Culipesantissimi", una specie di trekking induividuata nel primo ottocento dalle signore bene della borghesia inglese. In parole povere è un percorso dove non potete trovare nessuna scusa, o arrivate in fondo o siete pronti per il salumificio, nei panni della mortadella.
Nonostante la premessa atletica il percorso è molto panoramico e vi permette di osservare alcuni bellissimi scorci della zona Lariana.

Pronti? via.
Bacio alla mamma: FATTO
Lettera di addio alla fidanzata (che non si sa mai cosa può farti una capra nel bosco): FATTO
Zainetto dei supereroi in spalla: FATTO

Settate il vostro navigacoso sull'abitato di Pagnona, giunti che vi sarete superatelo e dirigetevi verso Tremenico, sono pochi chilometri di strada molto stretta a due corsie per senso di marcia, state molto accorti (sul serio stavolta). Prima di giungere a Tremenico vedrete una strada sterrata molto evidente che si discosta dalla strada principale sulla vostra destra, sulla sinistra c'è un piccolo parcheggio buono per tre o quattro di macchine al massimo, vi accorgerete che è la strada giusta per via dei vari cartelli che indicano i vari alpeggi e la palina segnaletica che vi indica se il rifugio Griera, vostra
meta, è aperto o chiuso. Fermate il vostro biroccio e cominciate la salita.

Quella che si apre davanti a voi è una vecchia strada militare costruita nel primo novecento quando il monte Legnone era parte integrante di quell'enorme spreco di tempo e soldi del regno che prese il nome di Linea Cadorna (se siete interessati andate su Wikipedia  che un ripasso di storia non vi può che fare bene, e poi magari questa sera finite a banfarvi della cosa e riuscite pure a limonare).

Ora, senza stare a dilungarci troppo sappiate che lo sterrato non vi abbandonerà praticamente più e salirà in quota dolcemente per 750m di dislivello e 19 tornanti che, per vostra conoscenza sono segnalati con numerazione progressiva dalla polisportiva di Pagnona.

Superato il 19° tornante evitate la strada dritta che vi indica la cima del monte Legnone (salita di cui parleremo in un post successivo) e dirigetevi verso il rifugio che ora noterete poco copra di voi.

Nota culinaria N°1 poco prima del rifugio troverete una malga con animali liberi al pascolo (se vi portate dietro Fido ricordatevi di mettergli il guinzaglio, mucche e capre di montagna non sono sempre amichevoli con gli altri animali e qualche cartello vi ha già avvertito durante la salita). Alla malga si produce dell'ottimo formaggio di mucca e di capra (sorpresa, le malghe servono per fare il formaggio non per segregare Heidi). Se trovate il padrone il consiglio è quello di comprare un bel pezzo di quello che vi pare, tanto è tutto molto buono.

Superata la malga il Rifugio è a un passo.

Nota culinaria N° 2, al Griera si mangia tanto e bene, la sapiente ostessa, Serena, vi farà mangiare fino a esplodere quindi godete. Non mancate di assaggiare pure le grappe e i liquori, fidatevi.

Buona salita e buon colesterolo!