mercoledì 30 settembre 2015

GRIGNA, DA CAINALLO A RIFUGIO BIETTI

SENTIERO: E
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 1:45 - 2:00
TEMPO MEDIO DI DISCESA: 1:30
ALTITUDINE MASSIMA  1719 M 
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: RIFUGIO BIETTI - BUZZI 
PERIODO CONSIGLIATO: GIUGNO - SETTEMBRE (ad agosto molto frequentato)


Il secondo itinerario (dopo il sentiero per il Bogani) per principianti che voglio proporre sulla Grigna porta da Cainallo al rifugio Bietti passando per le famose (per i conoscitori della zona) Bocchette.
Nelle giornate limpide questo itinerario è molto interessante anche perché si dipana su un versante molto aperto e permette una visuale di panorami davvero interessanti
In questa stagione non è insolito vedere cespugli di Stelle Alpine e di altri fiori rarissimi.

Tutto quello che dovete sapere sull'accesso e sulla prima parte di salita lo troverete sul post dedicato al rifugio Bogani.
La prima parte del sentiero infatti è comune per i due rifugi come segnalato dalle frecce presso il parcheggio.

Siete già sudati come cammellieri del Sahara per lo sforzo di aver dovuto consultare il post precedente e ve la state prendendo con il sottoscritto? Me ne compiaccio, anche incazzarsi è un'attività aerobica!

Una volta arrivati al bivio ben segnalato che troverai dopo circa mezz'ora di cammino segui per Rif. Buzzi (SENTIERO SEGNALATO CON IL NUMERO 24).

Inizialmente il sentiero tira un pò per poi scollinare dall'altra parte del declivio.
resta sul sentiero ed entra nel piccolo boschetto che dopo pochi passi diraderà e aprirà la vista alla visione della valle sottostante (non te la mettiamo perché saresti capace di non andare e di dire che ci sei stato solo basandoti sulle nostre foto)



Arrivato a questo punto puoi scegliere se andare a destra o a sinistra, ma visto che questo è un blog politicamente orientato noi ti ordiniamo di andare a sinistra e di seguire il sentiero 24.
Potrai osservare una specie di chiesetta su un piccolo rialzo erboso sempre ben ordinata e pulita.
E' la cappella bivacco 89° brigata partigiana Poletti, eretta in ricordo di due partigiani uccisi durante la resistenza 
(per una sommaria storia del luogo clicca qui)

Anche qui troverai che il sentiero si biforca, una direttrice va verso la chiesetta e un'altra la lascia sulla sinistra e procede poco più in basso.
Segui la seconda via. Poco oltre il bivacco vedrai alcune frecce, indicano le vie che si inerpicano verso la cima, le quali sono bellissime ma ne parleremo in un altro post (ho inoltrato una richiesta alla tua mamma, mi ha detto che ancora non sei pronto, inoltre ha preparato la parmigiana per cena e non vuole che torni a casa tardi, che poi fredda ti resta sullo stomaco e non dormi).

Dal bivacco il sentiero si stringe ma procede praticamente in quota con alcuni piccoli saliscendi per parecchi minuti fino a portarti alla base della Bocchetta, un meraviglioso spettacolo della natura onestamente troppo bello per te...

Superata la bocchetta il sentiero continua ancora pianeggiante o in lieve pendenza fino ad arrivare un una decisa discesa che potrebbe farti venire l'idea che tu abbia sbagliato strada.
Non è così, scendi con sicurezza il tratto ascendente che riprenderà quota subito dopo con una nuova salita decisa.
A questo punto il rifugio è a poche centinaia di metri di distanza e lo potrai vedere già da lontano in tutto il suo splendore.
Arrivato al rifugio, sudato e affannato come un porno divo dopo una giornata di onesto lavoro, puoi fermarti e ordinare il desco oppure provare a prendere una delle varie vie che da lì si dipartono.
Nessuna di esse è facilissima ma nemmeno impossibile, per un veloce giretto di un'oretta consigliamo di chiedere indicazioni per il Sasso Cavallo, piccola cimetta non troppo impegnativa anche se devi tenere presente che ci sono alcuni tratti esposti che sono assicurati con catene e funi e un paio di passaggi liberi non proprio facilissimi se per caso soffri di vertigini.
Se vuoi allungare la passeggiata e hai deciso di fermarti a mangiare al rifugio vi consigliamo, soprattutto d'estate, di prenotare i posti, non è infrequente restare in piedi, soprattutto nelle ore di punta mangereccia.