lunedì 25 aprile 2016

RESEGONE: DALLA FORCELLA DI OLINO AL RIFUGIO AZZONI


SENTIERO: E
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 2:00  - 2:30
TEMPO MEDIO DI DISCESA: 1:40
ALTITUDINE MASSIMA  1875 M 
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: RIFUGIO AZZONI
PERIODO CONSIGLIATO: MAGGIO - SETTEMBRE

L'altra volta ci siamo fermati in basso.
Abbiamo rifocillato il tuo ego che, incredibilmente, è vicino al tuo stomaco in modo imbarazzante, e abbiamo dato un pò di "fiato" alle tue gambe demuscolarizzate dagli ozi di un inverno passato tra grassi insaturi e lussi da satrpo.
Oggi abbiamo deciso di fare sul serio e portarti in vetta al Resegone.
Cominciamo con un pò di contesto.
La tua prof di italiano dovrebbe avere lasciato un segno indelebile nella tua adolescenza. Non stiamo parlando dei sogni erotici che ti facevi pensando a lei nella tua cameretta piena di leziosità, stiamo parlando di quando ti ha fatto leggere quel mattonazzo incommensurabile che aveva per titolo "I Promessi Sposi".
Sappiamo che ti stiamo facendo cosa gradita rimembrandoti il famoso incipit che tanto ti fece sentire inadeguato:
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutte a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talchè non è chi, al primo vederlo, purchè sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.

Per via della sua forma dentellata il Resegone è una delle montagne più riconoscibili della Lombardia, domina la citta di Lecco viene considerata (a ragion veduta) insieme alle due grigne la montagna che meglio rappresenta la zona Lariana dalla regione.
A dispetto delle apparenze la salita alla cima del monte non è particolarmente impegnativa ed è fattibile anche a chi non ha grandi competenze di trekking. La punta più alta della montagna è la Punta Cermenati (1875m) che si trova subito sopra al rifugio Azzoni.

Per ora ti proponiamo la salita dalla forcella di Olino (sentiero 17), in un post successivo ti daremo le indicazioni per la variante dal Morterone Sentiero 16, non ci sono molte differenze in difficoltà e tempi di salita.

Pronti, via. Preparate la vostra auto per la partenza e dirigetevi verso Lecco, passata che avrete la prima galleria del passante prendete la seconda uscita per Valsassina.
Vi trovrete a percorrere una nuova serie di lunghe gallerie fino a che non arriverete ad una rotonda presso il paese di Ballabio.
qui seguite le indicazioni per Morterone.
ATTENZIONE: la strada che va verso Morterone si apre sulla sinistra a circa un chilometro dalla rotonda. se sbagliate e andate dritto vi ritroverete dentro a Lecco e dovrete tornare indietro.  La strada è indicata da un cartello che può sfuggire alla vista quindi piedino leggero sull'accelleratore. Se non sbagliate direzione a breve vi troverete a percorrere una bellissima strada molto stretta e panoramica. Tutto magnifico se non fosse che è a doppio senso e piena di curve cieche, occhio a eventuale auto in senso opposto, ci sono modi migliori di un frontale per fare delle belle amicizie.
seguendo la strada per poco più di una decina di chilometri vi troverete all'imbocco di una piccola galleria con due spiazzi adibiti a parcheggio e noterete le paline con le varie indicazioni (una molto grossa reca la scritta RESEGONE). In settimana troverete parcheggio senza grandi problemi anche prima della galleria, nel weekend non credo che sarete altrettanto fortunati.

Cominciate a incamminarvi dopo aver chiuso l'auto ed esservi fatti il solito selfie del cazzo che avrete mandato ad amici e conoscenti.
Il sentiero, che inizialmente è in salita subito dopo diventa pressocché pianeggiante e così rimarrà per un bel pò, per vostra somma e immotivata gioia (pensate che se per ora è piano prima o poi dovrà prendere quota). Sin dall'inizio della salita vi sarete resi conto che il sentiero non è segnalato molto bene, il fatto è che da lì partono davvero molti sentieri e che, per questo motivo, almeno inizialmente seguire un segnavia o l'altro non fa alcuna differenza. Dopo una quindicina di minuti di cammino troverete un bivio che riconoscerete per via di una casetta di cemento alla vostra sinistra. Andate dritti seguendo il sentiero segnato da bandierine rosso bianco rosso con la scritta DOL.
Il sentiero sempre molto facile continua tra gli alberi, si incontrano di sovente molte deviazioni (Forbesette, Morterone, Erna, Passo del Giuf) seguite sempre i segnavia con le diciture DOL o quelle che indicano il sentiero N°17 o ancora, molto più di rado, quelle con la dicitura RIFUGIO SEL.

Tra gli alberi si aprono scorci tra i monti della zone e in un paio di casi si aprirà davanti a voi il profilo del Resegone che vi apparirà molto lontnano e che vi farà dubitare della bontà delle stime dei tempi che vi stiamo dando e soprattutto delle vostre possibilità. Non preoccupatevi, non è per niente così.
Se avete seguito le indicazioni correttamente dopo una buona mezz'ora di saliscendi vi troverete in mezzo ad un bosco con alti aberi e il sentiero scompare in quello che sembra il letto asciutto di un torrente. sulle rocce potete asservare i segnavia che proseguono verso l'alto. continuate a salire e in breve arriverete all'area sosta dette di Forbesette. Qui le indicazioni sono nuovamente molteplici, voi prendete il sentiero che si apre sulla vostra sinistra con le varie indicazioni DOL, 17, 16.
Attenzione: seguendo il sentiero ad un certo punto vederete che si biforca, uno va in salita e l'altro prosegue quasi in piano, sul sentiero in piano troverete una freccia con la dicitura rifugio Resegone, se la vostra meta è la cima non la seguite (sappiamo che sembra banale ma visto che lo fanno in molti,  ve lo diciamo).
Da qui la strada si fa più impegnativa e, almeno fino alla metà di maggio (anche di più se l'inverno è stato rigido) da qui troverete molti tratti innevati.
Di norma non servono ramponi o altri attrezzi, basta un pò di attenzione.
Qui il paesaggio cambia, gli alberi si diradano e tutto dà una maggiore impressione di montagna come si deve... dai, è il momento, tira fuori il cellulare, puoi dire di essere chissà dove, nessuno potrà mai sospettare che sei solo a 1500m.
La vetta non dista molto, ma il sentiero si fa ripido e roccioso, a volte si perde in mille deviazioni che però ti riconducono. sempre nella stessa direzione. A tratti vedrai la croce sulla cima.

Se il sentiero è ricoperto di neve potrai seguire senza problemi le tracce che sono state lasciate da coloro che sono saliti prima di te. L'unica accortezza che ti suggeriamo è quella di stare attento a non scivolare nei pressi degli strapiombi.

in breve arriverai a una forcella che ti mostra il versante lecchese della montagna e dove una palina segnaletica ti indica il rifugio Azzoni e la cima.








Il rifugio e la cima sono oltre la cresta che vedi alla tua destra.
Il rifugio Azzoni è sempre aperto nei Week end e nei mesi di luglio e agosto anche in settimana.
Oltre il rifugio ormai puoi vedere la scala in cemento che porta alla cima Cermenati la più alta delle vette del monte sulla cui cima puoi osservare una grossa croce e un altare in pietra ottimo per fare asciugare le maglie pezzate di sudore.

Nell'augurati buona salita ti benediciamo dall'altare medesimo... possiamo farlo, ce lo ha detto il Dio della Montagna.


  

  

Nessun commento:

Posta un commento