venerdì 8 maggio 2015

DA CANZO AL MONTE CORNIZZOLO

SENTIERO: T (primo tratto) E per tutto il resto del tragitto
TEMPO MEDIO DI ASCENSIONE 1:50 - 2:00 per il rifigio SEC 2:20 - 2:30 per la cima
TEMPO MEDIO DI DISCESA: 1:00 - 1:20
ALTITUDINE MASSIMA 1241 M 
RIFUGIO DI RIFERIMENTO: SEC 1050 m
PERIODO CONSIGLIATO: DA FINE MARZO A FINE OTTOBRE (con adeguate condizioni meteo) 


Se sei un vero neofita della montagna e se abiti il Lombardia la cosa migliore che puoi fare per muovere i tuoi primi passi su per le montagne è rivolgerti alle prealpi lombarde.
Sono poco distanti dalle città di pianura, offrono difficoltà tecniche non esagerate ma un impegno fisico comunque considerevole per chi ha appena cominciato e appagano i begli scorci sui laghi e per la natura circostante.
La zona di Canzo offre un paio di escursioni molto semplici che possono essere un buon punto di partenza per la tua voglia di escursionismo senza rischiare di farti venire un collasso al primo tentativo e desistere per sempre dai tuoi propositi.
I due percorsi più comuni sono la salita al Cornizzolo e quella ai Corni di Canzo (di cui parleremo in un post successivo).

Presupponendo che il lettore medio di questo post sia un bradipone da divano la redazione ha preso la decisione di accompagnarti mano per mano su per la salita. Siamo un pò come quella tua vecchia zia che abitava in campagna tanti anni fa e che ti ha insegnato tante cose sulla natura dall'andare a prendere le uova nel pollaio  a scuoiare i conigli (e quindi a diventare vegetariano).

Anzitutto per arrivare a Canzo ti consigliamo di utilizzare il navigatore saltellitare, ormai anche il cellulare più scrauso ne ha uno quindi non fare storie.

Arrivato a Canzo potresti settare il tuo apparecchio di localizzazione satellitare su Via Gajum, passate alcune strade strettissime che metteranno alla prova le tue doti di guidatore da città potrai parcheggiare in un magnifico parcheggio (potresti anche andare oltre ma non troverai sempre posto e i vigili del paese sono molto ligi alle regole), ampio e assolato, cambiare le tue scarpette da città e indossare i rudi panni del montanaro.
Ti piace la trasformazione? Ti senti un eroe d'altri tempi? La scolaresca che incontrerai tra poco e ti sorpasserà cantando canzoni stupide al seguito della maestra ti dimostrerà che sei lontano anni luce dalla realtà dei fatti.

Se avete deciso di darci retta e di parcheggiare al parcheggio di Via Gajum segui la strada in salita, incontri già le prime frecce bianche e rosse che ti indicano gli attacchi dei sentieri, difficile perdersi, se avete invece deciso di non darci retta speriamo che vi perdiate e che vi ritrovino anni dopo come la mummia del Similaun.

Seguendo la strada, che per il tratto finale costeggia un torrente, arriverete ad uno spiazzo dove vedrete alcuni alberghi.
Sulla sinistra della strada c'è un piccolo parcheggio (in primavera e in autunno è un'ottima alternativa al parcheggio più sotto in estate evitate perché è di proprietà degli alberghi) e subito nei pressi potete notare una fontanella d'acqua:

 vi consigliamo di svuotare le borracce della fetida acqua milanese e di riempirle con quella. 
Le montagne intorno a Canzo sono ricche di fonti e l'acqua che la montagna regala è davvero ottima 








Fatto rifornimento d'acqua potete passare oltre.
tornando sulla strada vi troverete ad un bivio con delle frecce molto evidenti (se non le trovate avete bisogno di una buona visita dall'occhialologo)

L'ultima freccia in basso è quella che ci interessa, indica il rifugio SEC (Società Escursionisti Civatesi) che troverai nei pressi della vetta e, come puoi vedere il monte Cornizzolo, con la dicitura 2.40 ore.

Seguendo la freccia ti troverai a percorrere una strada carrozzabile dove, in settimana, potresti incontrare delle scolaresche in gita: si tratta di un sentiero geologico. Se ti fermi ad ascoltare potrai imparare cose molto interessanti senza nemmeno avere pagato la quota d'iscrizione alla maestra.
Dopo un parcheggio privato la strada fa una curva. 
Oltrepassa una sbarra e continua  costeggiando il fiume finché raggiungerai un guado e noterai una freccia che ti indica con la dicitura "CORNIZZLO" che ti invita a oltrepassare il fiumiciattolo; subito oltre potete notare dei segnavia di colore bianco e rosso sugli alberi.

In estate il guado del fiume non è una cosa estremamente difficile: c'è poca acqua e i sassi su cui saltare sono molto evidenti, in primavera bisogna prestare maggiore attenzione e soprattutto evitare di saltare alle spalle di un eventuale compagno (o peggio di un emerito sconosciuto) che ancora sta guadando il torrente prima di voi.

Oltrepassato il torrente vi troverete a inerpicarvi per un sentiero boscoso che, almeno per i primi minuti, vi apparirà molto chiuso e buio, accompagnati dal rumore del torrente che scorre alla vostra destra.
il primo pezzo di sentiero è molto ripido e, se è la prima volta che salite in montagna, non mancherà di affaticarvi parecchio.
tenete presente che la parte ripida della salita termina più o meno in una mezz'oretta per poi darvi tregua una volta che avrete "scollinato".
Consigliamo di fare attenzione ai massi bagnati, alcuni sono scivolosissimi.
Il sentiero è comunque molto ben segnato e perdersi è impossibile (lo diciamo per coloro che da piccoli sono stati traumatizzati dalla visione di The Blair Witch Project)

Dopo qualche ora di estenuante camminata tra i boschi (sorpassato da allegri gruppi di pensionati che ti hanno già doppiato diverse volte), arriverai ad un bivio indicato da due frecce: una ti indica il rifugio e il sentiero degli alberi monumentali, l'altra sempre il cornizzolo.
E' assolutamente ininfluente quale delle due strade scegliate.
Se siete amanti del Signore degli Anelli o delle atmosfere alla Skyrim vi segnaliamo il sentiero degli alberi monumentali.
Se siete fortunati potreste essere aggrediti da un gruppo di troll che abita la malga diroccata che troverete sulla vostra sinistra, altrimenti pazienza, sarà per un'altra volta.

In ogni caso arriverete sempre su di un bellissimo prato punteggiato di fiori e rocce bianche sulle quali potrete sdraiarvi a prendere il sole e a maledirvi perché intorno a voi, soprattutto nei week end è tutto un fiorire di gente che limona e voi non avete più una relazione da ben prima che l'uomo delle caverne inventasse il graffito.

Sconfitti nella vostra autostima non vi resta altro che guardare verso l'alto e puntare decisamente verso la vetta del monte Cornizzolo, rappresentato da una croce di ferro.

La salita alla cima  è piuttosto ingannevole. Da sotto sembra molto facile e tranquilla ma in realtà, soprattutto nel tratto iniziale è ripidissima e toglie davvero il fiato.
Prestate anche attenzione a dove andate a mettere i piedi: il sentiero, infatti, in questo pezzo non è più tracciato e dovrete inventarvi la strada, magari guardando quello che fanno quelli davanti a voi.
La vista dalla cima, nelle giornate di sole è davvero incantevole ma non postiamo le foto perché non vogliamo spoilerarvi nulla (e perché il giorno che siamo saliti per farle il tempo faceva schifo e non si vedeva niente) 

Scendendo dalla cima potreste avere un po' di fame.
Dal prato, salvo preoccupanti lesioni cerebrali, non potete non aver notato il rifugio SEC posto al limite orientale del pianoro.
Il rifugio è molto economico e potrete tranquillamente magiare un primo e un secondo per una quindicina di euro (bevande escluse).

Il problema è che il posto è più frequentato del McDonald di piazza Duomo e quindi rischiate di non trovare più nulla da mangiare.
Il consiglio che possiamo darvi è quello di prenotare il pasto appena arrivati al prato e decidere sulla base del tempo che vi rimane se aspettare, salire alla vetta e poi tornare a mangiare o se desistere del tutto perché siete fuori tempo massimo.


Unico consiglio che possiamo dare sulla discesa (che si fa dalla stessa parte da cui si è saliti) è quello di fare attenzione all'ultimo pezzo prima del torrente che, per la sua scivolosità soprattutto nelle mezze stagioni, è piuttosto infido.
Buon divertimento.
poi ci siamo tornati solo per regalarvi 
la 
 foto della vetta (dite grazie)

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